di Bernard-Marie Koltès
traduzione in tedesco di Simon Werle
Un uomo svolta l’angolo, deciso ad abbordare qualcuno. In cerca di un dialogo, di una stanza per la notte, forse di un amore, vaga nella periferia notturna sperando che, oltre la curva, non lo attendano soltanto la pioggia e il silenzio, ma uno sconosciuto: noi. Lui, che non ha più né un lavoro né una casa, racconta per raggiungere uno stato di leggerezza condivisa, proprio come un uccello che si rifugia nel bosco, lontano dal fragore delle mitragliatrici.
Il monologo immersivo “Die Nacht kurz vor den Wäldern”, presentato per la prima volta ad Avignone nel 1977, fece emergere l’autore francese Bernard-Marie Koltès (1948-1989) come una delle figure più brillanti e innovative della Nuova Drammaturgia Europea, il movimento che negli anni ’70 e ’80 ridefinì la scena teatrale internazionale attraverso un nuovo linguaggio scenico e aprì nuove prospettive sulla rappresentazione dell’umano. Come Arthur Rimbaud, Jean Genet o Sarah Kane, i testi di Koltès sondano i limiti delle vite ai margini della società fino alla loro dissoluzione. Come un flusso ininterrotto, il monologo ci accompagna in un viaggio notturno nella vita di un emarginato, dove il respiro si sospende in un’unica apnea narrativa condivisa.
La regista Susanne Frieling, impegnata per la seconda volta con il Vereinigte Bühnen Bozen dopo “Monte Rosa”, indaga la fragilità del corpo tra spazi urbani e natura. La sua visione si estende oltre le porte del teatro comunale, dove la notte cala silenziosa e i boschi si profilano all’orizzonte. Con un approccio sperimentale, il monologo esplora i confini tra vita e teatro, tra pubblico e attori, tra Bolzano e altrove.
22/3/2026
ore 17.15
Teatro Studio
24/3/2026
ore 10
Teatro Studio
25/3/2026
ore 10
Teatro Studio